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Dal comune di Bergamo un’opportunità per le microimprese

Ancora un paio di mesi per partecipare al bando Raffaello, promosso dal Comune di Bergamo e pensato per le microimprese del territorio.

Si tratta di un’opportunità destinata a coloro che vogliano intraprendere un percorso di sviluppo e innovazione di medio e lungo periodo d’impatto, ampliando, modificando e/o ripensando in modo significativo il proprio modello di business.

Chi può partecipare al bando Raffaello

Come accennato, il bando è diretto alle piccole imprese del comune di Bergamo interessate a realizzare progetti di consolidamento, adeguamento, rinnovamento e innovazione della propria attività a seguito della sopravvenuta mutazione delle condizioni lavorative e di vita.

Per essere più precisi, il bando intende selezionare tutti quei progetti  portatori di idee e finalità coerenti con il mutato contesto del nostro paese e che punteranno a raggiungere risultati concreti e misurabili per il territorio, a beneficio di cittadini e degli abitanti del comune di Bergamo colpito dalla pandemia.

È ammessa una sola domanda per impresa e non può essere richiesta se già si è presentata la domanda di finanziamento nell’ ambito Michelangelo.

Possono essere ammesse a Raffaello le micro-imprese che:

  1. sono micro-impresa ai sensi della normativa UE:
    Si definisce microimpresa secondo la normativa comunitaria un’impresa che:
    1. occupa meno di 10 persone 
    2. realizza un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di EUR
  2. hanno una sede operativa nel Comune di Bergamo;
  3. hanno la sede legale attiva e iscritta al Registro Imprese delle Camere di Commercio;
  4. hanno codice ATECO menzionato fra quelli citati qui  
  5. Non hanno subito condanne penali                      

Le spese ammesse per il Bando Raffaello             

Sono ammesse le spese effettivamente sostenute nel periodo compreso tra il 9 marzo 2020 e la data della rendicontazione finale delle attività, che in ogni caso non dovrà superare il 31 dicembre 2021.

Sono considerate spese ammissibili quelle relative a:

  • innovazione sociale ed ecologica
  • diversificazione di prodotti e servizi tramite il takeaway (asporto e/o ritiro della merce in negozio) e/o il  delivery (consegna a domicilio
  • incremento delle transazioni digitali
  • azioni e investimenti per la riorganizzazione del business
  • adeguamento normativo propedeutico alla riapertura
  • adeguamento strutturale
  • gestione dei flussi di clientela in rispetto alla normativa COVID
  • riorganizzazione del modello di business per il mantenimento del fatturato
  • crescita o consolidamento dimensionale
  • interventi per la creazione di nuovi partenariati e per l’ integrazione strategica tra imprese

Quanto finanzia il bando Raffaello

Il bando eroga un contributo a fondo perduto che copre fino a un massimo del 50% delle spese previste dal progetto;

    • il minimo contributo a fondo perduto che può essere richiesto è pari a € 3.000

    • il massimo contributo a fondo perduto che può essere richiesto varia a seconda della criticità associata con il codice ATECO dell’impresa e non supera € 10.000.

Può inoltre essere richiesto un prestito d’impatto senza richiesta di garanzie erogato da parte d’Intesa Sanpaolo previo esito positivo dell’istruttoria svolta da Intesa Sanpaolo. Anche in questo caso:

  • il minimo importo che può essere richiesto in prestito è pari a € 3.000

  • il massimo importo che può essere richiesto in prestito è pari a € 50.000.

 

Come funziona il Bando Raffaello: i livelli di criticità

Sono stati identificati 3 livelli di criticità e ciascuno di questi è stato abbinato ad una lista di codici ATECO ammissibili.

L’importo massimo di contributo a fondo perduto erogabile alla singola micro impresa, indipendentemente dalla linea di finanziamento a cui aderisce, è determinato dal livello di criticità assegnato:

criticità alta: max 10.000 euro
criticità media: max. 7.000 euro
criticità bassa: max. 4000 euro

 

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