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Meglio soli o in franchising?
 
Quando si decide di intraprendere la strada imprenditoriale si deve passare necessariamente per questo bivio, e ci ritroviamo da un lato l’attività in totale solitudine, oneri e onori annessi. Dall’altro il franchising e la certezza di avere sempre un punto di riferimento, però con qualche limitazione non decisa da noi.
Come si sceglie? Insomma, qual è la mossa migliore?
È quello che scopriamo nel video di oggi.
 
” Ciao a tutti dal vostro onnipresente Salvatore Papa, business coach e consulente di finanza agevolata ma! Anche motivatore quando serve.
Dunque, qualche giorno fa mi sono imbattuto in un report a cura di Assofranchising che sviscerava un po’ i numeri delle reti di affiliazioni registrati in questi ultimi anni.
Non è un mistero che io sia un fan del franchising in generale ma oggi vorrei provare a offrirvi una panoramica oggettiva in merito a questa scelta imprenditoriale.
E comincio proprio dai numeri riportati in quel report perché devo dire che sono significativi per l’analisi che andremo a fare.
A quanto pare il 2019 è stato un anno più che positivo per il franchising dato che il settore dell’affiliazione ha superato i 26 miliardi di euro in termini di giro d’affari complessivo, con un aumento del +4,4% rispetto al 2018.
Quando parlo di aumento però non mi riferisco solo al fatturato, ma anche a tutti gli altri principali indicatori di settore.
Tanto per riportare qui qualche dato oggettivo, si registrano:
•un totale di 56.441 punti vendita, pari a 2.555 i negozi aperti nel 2019 e, in termini percentuali, una crescita del +4,7%;
•217.150 lavoratori occupati nelle reti, che corrispondono esattamente a 10.359 i nuovi posti di lavoro creati e un aumento del +5% ;
•980 insegne attive sul territorio italiano di cui, pensate, 880 sono italianissime (praticamente il 90% del totale)
•11.035 punti vendita italiani nei mercati esteri in franchising (anche qui si registra un aumento pari a +1,8%);
•un totale di 178 reti italiane presenti all’estero (in crescita del +2,3%).
 
Tirando le somme, negli ultimi dieci anni il franchising è cresciuto, in media, del +2% ogni anno, creando circa 37.000 nuovi posti di lavoro.
Non so che ve ne pare, ma sembra evidente che, almeno in Italia, il settore sta andando per la maggiore e sempre più persone prendono questa strada piuttosto che rischiare in solitudine.
 
Ma perché?
 
Una spiegazione semplice impone di considerare i molti benefici per entrambe le parti coinvolte, franchisor e franchisee, come l’aumento della visibilità e riconoscibilità del marchio sia a livello nazionale che internazionale, o il trasferimento del know-how, l’utilizzo della formula imprenditoriale, quasi sempre ben oliata, che caratterizza il brand, o l’espansione dettata dalla crescita dei punti vendita.
Sono tutti elementi che, per chi sceglie la strada alternativa e cioè operare in solitudine, costituiscono un lavoro di ANNI spesso fra tentativi ed errori. E non è detto che lo sforzo sia poi ripagato alla fine, perché non tutti riescono poi a trovare la formula giusta per il successo e decollare.
 
Viene da pensare che in rete sia tutto più semplice e lineare, ma dobbiamo essere obbiettivi e non ingannevoli.
Ci sono dei limiti per il franchisee? SI certo, inutile nascondersi dietro un dito. L’azienda madre detta le regole affinché ogni punto vendita resti sempre in linea con il modello aziendale, perché per il franchisor il rischio più grande è proprio quello di concedere il marchio e ritrovarsi poi punti vendita a briglia sciolta in cui non si riconosce in termini di valori, di immagine e di politica aziendale.
Voi non lo fareste? Voglio dire: se aveste creato un piccolo impero, espandendovi un punto vendita dopo l’altro, non vorreste sapere che tutti quelli che adottano il vostro marchio tanto sudato, si comportano come fareste voi?
 
Una cosa però vale la pena evidenziarla: ogni brand fa le sue regole e a modo proprio. Questo significa che l’affiliazione può imporre al franchisee indicazioni estremamente rigide e dettagliate, o qualche volta anche linee guida generali che consentono lo stesso una certa libertà di movimento. Quindi la scelta del brand, che spetta comunque a voi, risulta fondamentale per definire quanto potremo essere decisionisti e indipendenti nell’attività.
 
Il mio consiglio: informatevi, approfondite, CHIEDETE: prima di fare qualsiasi scelta dovete conoscere a menadito tutti i dettagli perché vi assicuro: in questo modo vi risparmierete sorprese inaspettate.
Se poi volete valutare qualche soluzione in franchising flessibile, dinamica e sicura, so come aiutarvi: scrivetemi e ne parleremo! “
 
Se questo ed altri argomenti relativi al lancio di nuove attività, bandi, finanziamenti a tasso agevolato e consigli sull’imprenditoria ti interessano, seguimi sui miei canali e ci vediamo alla prossima news.
 
Ciao

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