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Il Decreto Agosto in parole semplici

Ciao a tutti!.
Oggi parliamo di lavoro ed economia in relazione al Decreto Agosto appena reso ufficiale dal Governo.
Quindi, per tutti quelli che ancora non ci hanno capito niente ed hanno bisogno di una spiegazione facile facile… Eccola che arriva!

Un saluto da vostro Salvatore Papa, business coach e recentemente anche semplificatore di decreti legge!
Si perché diciamocelo, il gergo tecnico ci frega sempre e tante volte restiamo pieni di dubbi su cui non osiamo fare domande. Niente paura, io che parlo come mangio, vi spiego in parole semplici alcuni aspetti del cosiddetto decreto agosto.

Allora, lo scorso 7 agosto, il Consiglio dei Ministri ha approvato e poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale un nuovo decreto-legge, ribattezzato appunto Decreto Agosto, che sostanzialmente introduce misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia post-coronavirus.
Sono stati stanziati complessivamente – pensate- 25 miliardi di euro, praticamente 6 punti percentuali di PIL! Insomma, tanta roba.
Vediamo come sono distribuiti o almeno vediamo i punti validi in generale per tutti i settori.

Cassa Integrazione

La prima cosa che vale la pena sottolineare è che le aziende possono contare su una Proroga della cassa integrazione ordinaria, in deroga o l’assegno ordinario per un massimo di diciotto settimane.
Bisogna sottolineare che la seconda tranche di 9 settimane con causale “Covid”, però, verrà riconosciuta gratuitamente solo alle aziende che hanno già esaurito le prime nove settimane e a quelle con perdite oltre il 20%. Le altre dovranno, invece, versare un contributo aggiuntivo legato all’andamento del fatturato nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2020.

In ogni caso, per incentivare la ripresa, sono previsti sgravi contributivi del 100% per gli imprenditori che richiameranno invece in azienda i dipendenti. In pratica, le aziende che non richiederanno l’estensione dei trattamenti di cassa integrazione si vedranno riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di quattro mesi, entro il 31 dicembre 2020.
Fino a quella data saranno anche escluse dal versamento dei contributi previdenziali le aziende che assumeranno a tempo indeterminato, questo per un massimo di sei mesi dall’assunzione.

Licenziamenti

Quanto a eventuali licenziamenti, il blocco resta tale per tutte quelle le aziende che utilizzano la cassa integrazione speciale istituita per l’emergenza COVID-19 o altri sgravi contributivi introdotti durante il periodo emergenziale.
Per quello che riguarda i datori di lavoro che†non hanno integralmente fruito†della cassa integrazione o dell’esonero dai contributi previdenziali, resta comunque precluso l’avvio delle procedure di licenziamento individuali e restano sospese quelle avviate dopo il 23 febbraio 2020. Queste disposizioni non si applicano ovviamente se l’azienda chiude per fallimento.

Veniamo adesso allo smartworking

La proroga dello stato emergenza al 15 ottobre prolunga di fatto anche la possibilità di continuare con lo smart working
Ma vediamo come.
Fino al 14 settembre per i lavoratori dipendenti che siano genitori di figli minori di 14 anni (perché poi in teoria riaprono le scuole, ovviamente); fino al 15 ottobre per i lavoratori c.d. fragili o disabili e per quelli che hanno nel proprio nucleo familiare una persona disabile grave.

Quindi, ricapitolando: potete tenere la CID o richiamare tutti in azienda ottenendo uno sgravio contributivo totale.
POTETE assumere nuovi lavoratori, sui quali non pagate i contributi per 6 mesi.
NON potete licenziare, a meno che líazienda non stia chiudendo.
Potete tenere i dipendenti in smartworking fino alla fine dello stato di emergenza, quindi fino al 15 ottobre.

L’ho spiegato bene?
No perché se non è chiaro così….

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